Il caposaldo W-013 si affaccia sulla spiaggia di Gǔníngtóu - 古寧頭, tra da Běishān - 北山 e Lóngkǒu - 嚨口, come W-011 e W-012. Tutte e tre erano difese dal battaglione di Andong (o anche Anton); W-013 è chiamato 安東一號營. Negli anni '80 fu ricostruito, come tante altre costruzioni militari a Kinmen, dalla truppa Banchao. È stato poi ristrutturato ed aperto al pubblico dal governo locale nel 2016. Essendo l'unica attualmente aperta al pubblico, fra le "gemelle", la visita è d'uopo.
L'ingresso era sorvegliato da due postazioni di sentinella, coadiuvate da un piccolo bunker con feritoia in direzione della strada. Dal cortile interno si passa all'edificio in cemento armato, dotato di diversi ambienti. Innanzitutto esso ospitava due carri armati M24 ai due angoli della costruzione, all'interno di due bunker da cui potevano entrare ed uscire facilmente; vi erano inoltre 19 postazioni di tiro, rivolte principalmente verso la spiaggia, ed una torretta per la sentinella in cima. Da quest'ultima si può vedere, nelle giornate limpide, la costa della Cina, oltre alle lunge file di ostacoli anti sbarco sulla spiaggia. È possibile accedervi mediante una comoda scala. Non è raro oggi osservare raccoglitori di molluschi operare lì durante la bassa marea, sfruttano tali strutture come supporti per l'allevamento. Un tempo però la riva era assolutamente off limits, essendo piena di mine.
All'interno dell'edificio, sulle pareti, si trovano ancora parecchie scritte dell'epoca. Dalle consuete regole d'ingaggio, solitamente in colore rosso, nei pressi delle feritoie, ad immagini del panorama che si può osservare da queste ultime, utili per localizzare eventuali nemici e le loro distanza. Attualmente quei murales sono un po' sbiaditi, ma non escludo che possano essere rifatti in futuro. Si possono poi notare nozioni sugli armamenti a disposizione, i numeri delle postazioni di tiro ed alcuni grandi disegni dal sapore leggermente propagandistico, appesi alle pareti, con la narrazione della battaglia di Gǔníngtóu - 古寧頭之役. Dalle feritoie, contraddistinte da un numero di colore rosso che ne indica la postazione di tiro, sono state chiuse da vetro o plastica trasparente, ma comunque è possibile osservare la spiaggia antistante con gli ostacoli anti sbarco, il mare, e nelle giornate limpide anche la costa cinese. Anche il tetto e la sovrastante postazione di guardia sono accessibili.
Una caratteristica peculiare del fortino, è la dedica al cosiddetto "orso di Kinmen", il carro armato M5A1. Benché esso non sia mai stato ospitato entro quelle mura, in quanto ormai obsoleto all'epoca della costruzione del caposaldo, esso rivestì un'importanza cruciale nella battaglia di Gǔníngtóu - 古寧頭之役 nel 1949, divenendone uno dei simboli. Il motivo è presto detto: all'indomani del tentativo di invasione dell'arcipelago da parte delle truppe dell'Esercito Popolare di Liberazione, comandato dal genereale Ye Fei, uno di quei carri in dotazine alle truppe di difesa si trovava casualmente proprio sulla spiaggia di Gǔníngtóu - 古寧頭, unico mezzo corazzato, e fece strage degli invasori, contribuendo in maniera decisiva alla vittoria. Esso faceva parte del 1° battaglione, 3° reggimento carristi, che al termine della battaglia si vide conferire il titolo di 金門之熊, ovvero "orso di Kinmen". Titolo che venne poi esteso al carro M5A1. All'interno dei bunker atti ad ospitare i carri armati, possiamo vedere un'immagine schematica del mezzo in questione ed una statua dall'aspetto piuttosto terrificante che dovrebbe rappresentare un orso con abiti da artigliere, la mascot dei carristi dell'epoca.
La risorsa italiana sull'arcipelago di Kinmen - 金門